10 dicembre 2006

Come gorgonzola

ecco: il mio rapporto con certa arte contemporanea si può sintetizzare con l'immagine di un bel trancio di gorgonzola, di quello buono buono.
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sono consapevole del travaglio che ha fatto del semplice latte bovino quel trancio molle: dei fiori dei campi e del loro ruolo nel gusto unico, degli alpeggi in alta quota, delle mucche allevate come una volta, della stagionatura naturale, etc. magari lo assaggio pure, ma a me -che volete- proprio non mi piace.
lo stesso vale per certa arte contemporanea.
so del travaglio che ha portato l'artista Tizio dal dipingere le brocche allo sbroccare su metri di tela: so che dietro c'è la tradizione coloristica delle fiandre e dell'astrattismo, so che ci sono di mezzo criteri scientifici nell'accostamento dei colori, so che c'è una valutazione attenta del rapporto con l'ambiente in cui sono esposte le opere, etc etc.
sono consapevole del valore intelettuale dell'opera e del percorso che ha portato l'artista a determinati risultati. magari lo guardo pure, ma a me -che volete- proprio non mi piace.

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