tag:blogger.com,1999:blog-354283112024-02-07T03:38:06.922+01:00Il Mecenate ScrocconeGiornalino digitale e discontinuo dove si promuovono le arti e le lettere e le altre vaghissime cose ch'alleviano un poco lo spirito dagli affanni cotidiani!EU Law: Call for Papershttp://www.blogger.com/profile/15542180760902277666noreply@blogger.comBlogger58125tag:blogger.com,1999:blog-35428311.post-2074408582046708892010-07-10T16:29:00.004+02:002010-07-10T20:21:42.891+02:00L'uso degli strumenti ottici nella pittura rinascimentale<object height="385" width="480"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/450pvHhH3Zg&hl=en_US&fs=1"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/450pvHhH3Zg&hl=en_US&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" height="385" width="480"></embed></object><br /><br /><object height="385" width="480"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/eK90Ix_kpBA&hl=en_US&fs=1"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/eK90Ix_kpBA&hl=en_US&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" height="385" width="480"></embed></object><br /><br /><object height="385" width="480"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/NV2rMGORuaY&hl=en_US&fs=1"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/NV2rMGORuaY&hl=en_US&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" height="385" width="480"></embed></object><br /><br /><object height="385" width="480"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/xU2ODwLgXqk&hl=en_US&fs=1"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/xU2ODwLgXqk&hl=en_US&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" height="385" width="480"></embed></object><br /><br /><br /><br /><object height="385" width="480"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/Xy4lWrC71Dk&hl=en_US&fs=1"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/Xy4lWrC71Dk&hl=en_US&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" height="385" width="480"></embed></object><br /><br />Ho ritrovato tra gli scaffali, il libro di David Hockney <span style="font-style: italic;">Secret Knowledge</span> che <a href="http://ilmecenatescroccone.blogspot.com/2007/10/luso-delle-lenti-nella-pittura-barocca.html">qualche anno</a> fa mi aveva colpito (quando un blog rimanda a suoi post precedenti, è senz'altro segno di vecchiaia!).<br />Rileggendolo ho trovato nuovi spunti, e (ancora negli occhi tutto il barocco visto in questa prima metà di 2010) e anche qualche piccola perplessità (tra tutte: una malcelata predilezione di Hockney per una origine "nordica" della pittura con l'uso dello specchio non riesco proprio a capirla).<br />Ricercando sul web ho trovato sia questa interessante conferenza che una <a href="http://www.optics.arizona.edu/ssd/art-optics/index.html">pagina interamente dedicata al lavoro sull'ottica nella pittura rinascimentale svolto dal Prof. Falco insieme ad Hockney</a> (sostanzialmente, un ottimo supporto per chi legge il libro).<br />Personalmente, trovo le conclusioni alle quali arrivano entrambi più che accettabili, e ovviamente stimolanti: eccetto forse il fatto che - più che conoscenza segreta - direi che l'uso di lenti e di specchi nella pittura sia stata piuttosto una conoscenza "perduta", soppiantata contestualmente dall'uso della fotografia (da un lato) e della riproduzione "meccanica" delle opere d'arte (dall'altro), e non "segreta".<br />L'avvento dell'elaborazione digitale e della manipolazione dell'immagine svolta "di concerto", in studi fotografici o cinematografici come attraverso le <span style="font-style: italic;">community</span> sul web dove ci si scambia suggerimenti e valutazioni, rende tutto quello che viene detto in questa conferenza (e nel libro, ovviamente) di potente attualità.<br />Viviamo in fondo in un periodo dove - nell'arte - l'immagine viene accettata solo se elaborata, rielaborata o manipolata: per sembrare - di nuovo e nuovamente - più vera del vero.EU Law: Call for Papershttp://www.blogger.com/profile/15542180760902277666noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-35428311.post-55065546222587227522010-04-11T12:21:00.010+02:002010-04-12T17:46:26.490+02:00Il gusto della decorazione<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOZkb8VnnmJK4wWzuIGTurlEd-YwiqUcISiBCeBd-TKtoXTYsrCQ6aXmlWnajx_BGnBLk1Z35B3pnLziPa8ArpAB_hEXbaemSN3IMjURdChdsc28mhvAJfh3H6fex27gXUTuSDtA/s1600/ysEdO1Rjr3lSs9U3-2s0Ng.jpg"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 227px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOZkb8VnnmJK4wWzuIGTurlEd-YwiqUcISiBCeBd-TKtoXTYsrCQ6aXmlWnajx_BGnBLk1Z35B3pnLziPa8ArpAB_hEXbaemSN3IMjURdChdsc28mhvAJfh3H6fex27gXUTuSDtA/s320/ysEdO1Rjr3lSs9U3-2s0Ng.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5459277413982816818" border="0" /></a><br /><div style="text-align: center;"><br /></div>Per <span style="font-size:100%;"><span style="font-family:georgia;">perdere tempo mi ritrovo a sfogliare un </span><a style="font-family: georgia;" href="http://www.moussemagazine.it/articolo.mm?lang=it&id=515">articolo</a><span style="font-family:georgia;">, e capisco così che in fondo l'enorme parte dell'arte degli ultimi cinquanta anni è solo decorativa.</span><br /></span><div style="text-align: justify;"><span style="font-size:100%;"><span style="font-family:georgia;">Dietro molti "oggetti", mostre e cataloghi d'arte c'è solo il gusto della decorazione.</span><br /><span style="font-family:georgia;">Mi spiego meglio.</span><br /><span style="font-family:georgia;">L'arte degli ultimi cinquanta anni serve a decorare, non gli ambienti o gli spazi, ma i discorsi. L'opera diventa funzionale al discorso. Anzi: in esso si confonde, fino ad essere incomprensibile da sola, non comunicativa.</span><br /><span style="font-family:georgia;">Se spesso mi sembra che l'artista sia esplicabile solo dal critico, è perché credo che svolga la propria opera in funzione di quest'ultimo: è il critico che "usa" le opere, le monta nel suo discorso, le piega ad una funzione decorativa. Ne parla per dire altro: sostanzialmente per parlare di sé.</span><br /><span style="font-family:georgia;">E in molti oramai si accontentano di questa situazione nella quale si parla di opere d'arte, discutendo e pontificando, usandole per la costruzione di un discorso.</span><br /><span style="font-family:georgia;">Il riferimento alle opere diventa così del tutto secondario, talvolta quasi un fastidio, per il critico che non ha altro interesse che dire ciò che in animo di dire.</span><br /><span style="font-family:georgia;">Ecco perché leggendo alcuni cataloghi si resta stupefatti dalla totale mancanza di relazione tra opera e critica.</span><br /><span style="font-family:georgia;">L'opera oramai è funzionale al critico, serve solo ad imbellettare i discorsi, per "farsi bello", per "piazzare" un discorso forbito. E poco male se poi quello di cui si parla non lo percepisce quasi nessuno, nè dentro, né attorno né lontano dall'opera. Basta che se ne parli, qualcuno si farà convincere.</span><br /></span></div>EU Law: Call for Papershttp://www.blogger.com/profile/15542180760902277666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-35428311.post-68323348445075981382009-02-09T21:53:00.004+01:002009-04-20T16:01:23.123+02:00Alcune note sull'allattamento: Pero e la Pietas romana<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.culturacampania.rai.it/site/_contentimages/00037100/37131_litorale%20domizio%20e%20antica%20capua.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 351px; height: 450px;" src="http://www.culturacampania.rai.it/site/_contentimages/00037100/37131_litorale%20domizio%20e%20antica%20capua.jpg" alt="" border="0" /></a><br /><div style="text-align: justify;">Quante volte ci sarà capitato di sentire per bocca di qualche conoscente la storia dell'anziano signore che, in barba alla vecchiaia, ringalluzzito dalle rotondità di una amante non proprio disinteressata (magari di fabbricazione sovietica <span>- ergo </span>robustissima), riscopre i piaceri della carne?<br /></div><div style="text-align: justify;"><span>In realtà il vecchio e la fanciulla è un vero e proprio </span><span style="font-style: italic;">topos </span><span>artistico, che merita una analisi migliore della mia.. non fosse altro che per dare qualche colto argomento a beneficio dei<span style="font-style: italic;"> latin lovers</span> redivivi (è proprio l'aggettivo giusto!), quando si troveranno di fronte agli agguerriti benpensanti.. il punto è che qui non scrivo che io, dunque accontentatevi!</span><span style="font-style: italic;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;">Dunque. Partiamo da una immagine a me cara: le sette opere di misericordia di Michelangelo Merisi da Caravaggio, esposte nella chiesa del Pio Monte della Misericordia, a Napoli.<br />A destra del dipinto si vede una scena che, a prima vista, mal si concilia con uno spazio sacro: una giovane si sta facendo succhiare una mammella da un vecchio il cui capo spunta dalle spesse grate di una finestra che dà alla strada. Una scena di meretricio.. in chiesa?! Lo straniamento dura poco.<br />Quello che si sta consumando appare subito come tutt'altro che un idillio erotico, anche perché l'intero quadro presenta una scena buia e tormentata di malattia, miseria e morte - sovrastata da una bellissima e turbinosa Madonna, attorniata da angeli.<br />Quella che ci appariva come una scena piccante si dimostra così una scena di carità cristiana: la giovane allatta il vecchio che è rinchiuso in una prigione, forse condannato a morire di stenti o forse malato, comunque sicuramente provato dalla sua condizione. Lo tiene in vita nutrendolo: che sia l'anziano padre? O un amore "contro" da tenere clandestino? O forse quel vecchio é per la ragazza solo uno sconosciuto? Non importa.<br />Quello é un gesto di misericordia che allunga la vita di quel disperato. Forse allungandone solo le sofferenze. Quel vecchio forse morirà comunque di stenti, o in altro modo. A che serve allungare una vita tanto disperata?<br />Eppure una patina di erotismo resta negli occhi del visitatore: la mammella bianca e tonda della giovane spaurita, contro il volto contrito e scuro - da satiro - del vecchio. Ma lo sguardo vaga già altrove, distratto.<br /></div><div style="text-align: justify;">L'immagine dell'allattamento di un vecchio da parte di una fanciulla è una immagine ben presente nella raffigurazione classica.<br />La ragazza che allatta il vegliardo era infatti già ben presente nella mitologia greca, nella storia di Pero (che talvolta è anche chiamata Santippe) e Micone (una chiara e dotta descrizione della storia la trovate <a href="http://books.google.it/books?id=hPX2LyfzDncC&pg=PA56&lpg=PA56&dq#PPA55,M1">qui in questo libro che parla però di Giulio Cesare</a>).<br />Una giovane, Pero, allatta il suo anziano Padre, Micone, prigioniero e destinato a morire di stenti. Orami debolissimo, il solo latte della figlia lo tiene in vita, flebilmente. La ragazza tiene per amore ancora in vita suo padre, clandestinamente. Prolunga tuttavia solo l'agonia dell'uomo, anche se ne rende più dolce l'attesa.<br /></div><div style="text-align: justify;">Il latte dunque, e il seno, immagine del dare la vita, del tenere in vita: la nutrizione come atto non solo materiale, ma anche spirituale. Di amore, materno ma anche filiale.<br />Ma non solo nella grecia antica l'allattamento ha valore simbolico.<br />Anzi, il gesto dell'allattare si muove nel tempo e giunge fino a noi in un altra forte immagine dell'antichità: quello delle <span style="font-style: italic;">matres matutae</span>.<br />L'immagine dell'allattamento è ben presente infatti nella meno estrema e più petrosa simbologia italica: nella immagine poderosa e vitale di queste donne assise e fissate il più delle volte nella terracotta, nell'atto di allattare.<br />Così la ragazza che allatta al seno un vecchio in Grecia diviene in Italia una matrona che dispensa il vivico latte dai suoi seni a numerosi pargoli fasciati. Sono tanti, tutti affamatissimi: e a loro tutti la <span style="font-style: italic;">mater</span> dispensa il proprio latte.<br />Simbolo di infinita abbondanza e ricchezza, il latte, stavolta correllato alla fertilità, alla maternità: siamo lontani dal paradosso del mito greco di Pero.<br />Interpolando la ragazza del mito greco e la immagine arcaica della mater matuta, che si giunge alla immagine classica della <span style="font-style: italic;">pietas romana</span>.<br />Una donna, giovane e forte, allatta due bambini (entrambi i suoi?) con accanto i segni della fertilità della terra (spighe di grano e cornucopie).<br />Ovvio che sia la riproposizione della stessa immagine che é "alla radice" del mito di Roma, la lupa che allatta i gemelli.<br />Così nella <span style="font-style: italic;">pietas romana</span> l'allattamento, il sostegno e l'infusione della vita, diventano il simbolo stesso di Roma: dispensatrice di forza e ricchezza. Come i gemelli trassero la loro forza dalle mammelle della pietosa Lupa, allo stesso modo la matrona/Roma dispensa il suo latte ai bambini/Popoli rafforzandoli.<br />Ma sforziamoci di giungere fino ai nostri giorni.<br />Così un gesto tra i più belli e naturali, può diventare un gesto che rivela tutta la tragicità di alcune scelte della nostra vita (come é ben spegato <a href="http://www.psychomedia.it/pm/answer/addiction/cronicita.htm">qui, in questo articolo che pure parte da un dipinto</a>) e che <a href="http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/cronaca/eluana-englaro-3/cronologia-eluana/cronologia-eluana.html">ci riporta alla mente un caso che in questi mesi ha commosso chiunque</a>.<br />Amore, nutrizione e vita: passano i millenni e ancora ci misuriamo con i temi del mito di Pero, con l'immagine delle <span style="font-style: italic;">matres</span> arcaiche.<br />Ancora oggi infatti alla nostra sensibilità, di sicuro ben diversa da quella antica, si ripropone l'antico tema: nutrire per dare la vita e per tenere in vita, anche quando si tratta di una vita disperata? Anche quando nulla lascia immaginare altro che l'agonia prolungata di una vita in cattività? Dove si spinge l'amore?<br />Non mi sento di esprimere giudizi: e non solo "la leggerezza" di questo <span style="font-style: italic;">blog</span> non me lo concede.<br />Tuttavia tengo a concludere così: l'allattamento e il nutrire anche se "interpolati" nelle storie e nelle immagini arcaiche - costituiscono anche un manifesto politico, di protezione e tutela, di crescita e di sviluppo.<br />Così quando vedrete un dipinto mezzo scrostato, come mi capitava di vederlo da ragazzino negli antiquari che costeggiavo andando a scuola, di un vecchio allattato da una giovane, non pensate solo agli ottuagenari amanti latini che popolano i nostri parchi pubblici.<br />Quella é sopratutto una delle "immagini chiave" della nostra società. Ovunque la nostra società stia andando.<br /></div>EU Law: Call for Papershttp://www.blogger.com/profile/15542180760902277666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-35428311.post-18823339623640364572008-12-17T18:32:00.005+01:002008-12-17T18:39:32.132+01:00All art has been...<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhm-AxF526RYXkZSV6fh6phteaNy9xl400tX6SVAohkJ4GTlWh_pqqtq8IlzChQNcvqULNDPObndpEfYXHDYzy9UKEBihvvSDcea_Z4n6BrLB0l2Wq6Bmv6j9Tymcvsw_5xE7G7WQ/s1600-h/DSC02571.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 229px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhm-AxF526RYXkZSV6fh6phteaNy9xl400tX6SVAohkJ4GTlWh_pqqtq8IlzChQNcvqULNDPObndpEfYXHDYzy9UKEBihvvSDcea_Z4n6BrLB0l2Wq6Bmv6j9Tymcvsw_5xE7G7WQ/s320/DSC02571.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5280813450296307314" border="0" /></a><br />Let me add this: all art has been temporary, also.<br />This is what i realised, deeply, in these days.<br /><br /><div style="text-align: center;">~<br /></div><br /><div style="text-align: right;"><span style=";font-family:verdana;font-size:78%;" >I shot this pic in november in front of Casino de Luxembourg.</span><br /></div>EU Law: Call for Papershttp://www.blogger.com/profile/15542180760902277666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-35428311.post-82410387188529307372008-10-30T17:07:00.009+01:002009-02-24T19:47:38.069+01:00Piero e l'enigma: un giallo svelato<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi42AGeEETS-8mhfms_uq4hOnslgMkklzrfpyd8QupEDtlYoKnhyphenhyphenTFGSjj7zbsAwHWvdf-XybmrqgTkUNx0vSSVsud0Chq0M8c1iCWGxWa3zKV24_F3XfLBatmUNRaPlTMtrwV8TQ/s1600-h/piero_resurrezione.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi42AGeEETS-8mhfms_uq4hOnslgMkklzrfpyd8QupEDtlYoKnhyphenhyphenTFGSjj7zbsAwHWvdf-XybmrqgTkUNx0vSSVsud0Chq0M8c1iCWGxWa3zKV24_F3XfLBatmUNRaPlTMtrwV8TQ/s320/piero_resurrezione.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5264129362721800066" border="0" /></a><br /><div style="text-align: justify;">La matematica io non la capisco.<br /></div><div style="text-align: justify;">Eppure m'affascina.<br /></div><div style="text-align: justify;">Piero della Francesca era molto più di un pittore: ai suoi dipinti sono applicate regole matematiche che io faccio fatica anche a spiegarvi. "Era una mente finissima" é il minimo che posso dirvi, sfiorando forse il ridicolo per una tale frase fatta.<br /></div>Ma forse non é solo la scienza dei numeri a stare dietro i suoi dipinti, oltreché la sua perizia.<br /><div style="text-align: justify;">Ho appena preso un libro (L'enigma di Piero, <a href="http://libreriarizzoli.corriere.it/libro/ronchey_silvia-lenigma_di_piero_.aspx?ean=9788817007139">Rizzoli</a>) di qualche tempo fa (2006) che getta una luce per me tutta nuova su un dipinto che da sempre mi affascina: la flagellazione di Cristo di Piero della Francesca.<br /></div><div style="text-align: justify;">Ma questo è un libro di storia più che di storia dell'arte, ammesso che si possano fare simili distinguo. Ed é - pur se a suo modo - un giallo: in fondo alla fine si svelerà l'enigma!<br />Il libro mira, ed é il suo più grande pregio aldilà della bella "soluzione del giallo", a legare nuovamente il filo spezzato della memoria europea: quello con l'oriente bizantino, con Costantinopoli, con l'est per troppo tempo rimosso dai nostri pensieri.<br />Un oriente cosmopolita che guardava ad occidente più di quanto non pensassi (ed un occidente che guardava ai "romani che parlavano greco" ancora di più di quanto abitualmente non riteniamo<br /></div><div style="text-align: justify;">E proprio il destino di Costantinopoli, la sua caduta sotto i Turchi e la fine dell'impero romano d'oriente sono secondo l'Autrice (Silvia Ronchey) la chiave per capire il mistero di un dipinto meraviglioso, dove tutto pare silenziosissimo e assorto.<br />Forse in attesa di chissà che fragore tremendo: un fragore che non tarderà a venire...<br />Ma forse é meglio che lo leggiate il libro, anziché sentirvelo raccontare male da me, non prima di aver dato uno sguardo al <a href="http://www.silviaronchey.it/">sito dell'Autrice</a>, ricco di materiali su altri aspetti della storia tardo antica e bizantina (e io vi consiglio di guardarvi una <a href="http://www.silviaronchey.it/materiali/video/Rai_News_24.mov">intervista fatta a Rainews24</a> proprio nei giorni dell'uscita del libro).<br />Se poi con i gialli e la matematica ci avete preso gusto (e vi piace pure vedere i video su internet) allora potete godervi la registrazione di una <span style="font-style: italic;">lectio</span> che Carlo Lucarelli tenne qualche anno fa a Napoli: un altro enigma legato alla matematica, <a href="http://www.dol.unina.it:8445/Mediateca/Evento/player.jsp?idevento=118111">la scomparsa di Ettore Majorana</a>.<br /></div>EU Law: Call for Papershttp://www.blogger.com/profile/15542180760902277666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-35428311.post-48973467840790877572008-10-04T15:17:00.003+02:002008-10-11T15:23:36.025+02:00Oggi, due anni faDue anni fa il primo post di questo blog.<br />Mi travesto, purtroppo sempre meno spesso, da mecenate scroccone.<br /><div style="text-align: justify;">Mi diverto a scrivere delle opere che vorrei avere, mi diverto a descirvere le mie visite in posti più o meno usuali. Mi diverto a cazzeggiare in questo spazio che nel tempo ha quantomeno trovato una sua identità. In fondo, concedetemelo, è un passatempo innocente quello di perdere qualche minuto al mese scrivendo.<br /></div>Ringrazio i miei pochissimi ma fedeli e amichevoli visitatori!EU Law: Call for Papershttp://www.blogger.com/profile/15542180760902277666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-35428311.post-19781292443752739172008-09-13T08:00:00.000+02:002008-09-13T11:49:42.286+02:00Visita (parziale..) alla Crypta neapolitanaRivive <a href="http://www.festadipiedigrotta.it/">la piedigrotta</a> e quindi cosa c'è di meglio che andare alla "scoperta" della <span style="font-style: italic;">grotta</span> vera e propria, la <span style="font-style: italic;">crypta neapolitana</span>, inserita nel suggestivo <span style="font-style: italic;">Parco vergiliano</span>.<br /><div style="text-align: justify;">Le visite inserite nell'ambito del <a href="http://www.eptnapoli.info/admin/documenti/rassegna/locandina%20%2024x55.pdf">programma della festa</a> stessa, sono fatte avendo un corteo di magliette coi loghi e gadget vari della rinata festa di Napoli (e dei napoletani) Insomma un allegro corteo, un po' in contrasto con la severità del posto che, è il caso di ricordarlo, ospita le ceneri di Giacomo Leopardi e <a href="http://tombavirgi.baa.remuna.org/">la tomba di Virgilio</a> coronate da piante simboliche.<br />Ma forse è bene che sia così.<br /></div><div style="text-align: justify;">Purtroppo la visita alla grotta, che ricordo essere un antico antro artificiale, si ferma "sull'uscio", ossia davanti al portone dei "lavori in corso" che proseguono da anni. Anche attorno alla grotta, con gli scavi per i lavori della nuova linea 6 della metropolitana, danno ancor di più l'impressione di visitare un luogo dove non c'è che la roccia nuda e le piante a ricoprirla come un velo. Di fronte ai visitatori c'è la città: la riviera di Chiaia, Megaride, mentre sul fondo si intravede il Vesuvio. Un posto "magico" insomma, dal quale più che altrove si coglie lo spirito di Napoli, città di luce ed ombra.. ma non voglio sembrare prolisso!<br /></div>Queste sono alcune delle foto che ho scattato, e che voglio condividere con voi (ricordo pure che questa è la seconda "photogallery" dedicata allla napoli delle grotte e degli ipogei: la prima - colle foto di <span style="font-weight: bold;">GreatOld Paul</span> però - la trovate <a href="http://ilmecenatescroccone.blogspot.com/2007/05/alle-fontanelle.html">qui</a>).<br /><br /><div style="text-align: center;"><br /><div style="text-align: center;">~<br /></div></div><div style="text-align: center;"><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPzbW4sOFpzTlXKds1AaytA2blRIuDu74heC3lsBB7Zsyk_RbNAIqKIf0kcd_NEeCKsNi_DX16KqlZg2V6TF7qIFkOihUol8q2-Z9WtlJrTahR44xEbLKahAv-r1EqPHsPDrYt0w/s1600-h/crypta_neapolitana_sep08+%281%29.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPzbW4sOFpzTlXKds1AaytA2blRIuDu74heC3lsBB7Zsyk_RbNAIqKIf0kcd_NEeCKsNi_DX16KqlZg2V6TF7qIFkOihUol8q2-Z9WtlJrTahR44xEbLKahAv-r1EqPHsPDrYt0w/s200/crypta_neapolitana_sep08+%281%29.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5245423466027582898" border="0" /></a><br />~<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3Aq53rA1LwUgAWwKqCFwlaRJpcYdCSiNU7OVpr1Jtm503hTI6N0mkkYJfBnMeayRiigzUzudFlUbUasNV6hURw5qwOhyphenhyphenplPdd03rBlXub7OK4RqQQhcODifsTLYg4pQZQm_bxuw/s1600-h/crypta_neapolitana_sep08+%282%29.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3Aq53rA1LwUgAWwKqCFwlaRJpcYdCSiNU7OVpr1Jtm503hTI6N0mkkYJfBnMeayRiigzUzudFlUbUasNV6hURw5qwOhyphenhyphenplPdd03rBlXub7OK4RqQQhcODifsTLYg4pQZQm_bxuw/s200/crypta_neapolitana_sep08+%282%29.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5245423468418041202" border="0" /></a><br />~<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-OzdHwZ2D3QHb5JcovcKTKz7JrdIMJTFfUp2w9jH7Zi5-k6BWc2b_mPjcTc4xls9OXOZ9ZtNDRYzZve6eY1GMV42dozJC21LDjPcRFcss6TdhGqGtMZfXplmFk8CTxWI2dWpdQg/s1600-h/crypta_neapolitana_sep08+%283%29.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-OzdHwZ2D3QHb5JcovcKTKz7JrdIMJTFfUp2w9jH7Zi5-k6BWc2b_mPjcTc4xls9OXOZ9ZtNDRYzZve6eY1GMV42dozJC21LDjPcRFcss6TdhGqGtMZfXplmFk8CTxWI2dWpdQg/s200/crypta_neapolitana_sep08+%283%29.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5245423473805942498" border="0" /></a><br />~<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6Ig-LbSjQKymVcFFQb_RGSpUqPMHfCEOP3ptduCs3jWQaCCrZTN_eikb4wycJnbSEXufSHMa8dmmTb7DaghUkobS9iqeuLOlhOdwKxU43_L2BUerDcmVJjXbeWVKvXHJIaRM4nw/s1600-h/crypta_neapolitana_sep08+%284%29.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6Ig-LbSjQKymVcFFQb_RGSpUqPMHfCEOP3ptduCs3jWQaCCrZTN_eikb4wycJnbSEXufSHMa8dmmTb7DaghUkobS9iqeuLOlhOdwKxU43_L2BUerDcmVJjXbeWVKvXHJIaRM4nw/s200/crypta_neapolitana_sep08+%284%29.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5245423475685011410" border="0" /></a><br />~<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKBClEy4N6ijNKqf0aH4O5r_l4EQaZNWBnaGWV5UIof-7KHoqbZGqQyMmNGCJ0vfY5M8E_9bq2AQRcnwVXbDiQuEgaq56FUclnaMlCzsk4vUQ40GH187jbJDBx6cAPQ8O_4C4mjA/s1600-h/crypta_neapolitana_sep08+%285%29.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKBClEy4N6ijNKqf0aH4O5r_l4EQaZNWBnaGWV5UIof-7KHoqbZGqQyMmNGCJ0vfY5M8E_9bq2AQRcnwVXbDiQuEgaq56FUclnaMlCzsk4vUQ40GH187jbJDBx6cAPQ8O_4C4mjA/s200/crypta_neapolitana_sep08+%285%29.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5245423480220320578" border="0" /></a><br />~<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqfL_GX1SjR6tnjPnVuvUyJVY_ROmsxMINdDK8Oxe3ACLeLVdtZziB6ybtoCBExraZALzvoZOT76ZrPHvb0N9UPA1d-z6n5ySggB2eEMpXVVuDvig1qZE365fxClBHzfUQDz-H0Q/s1600-h/crypta_neapolitana_sep08+%286%29.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqfL_GX1SjR6tnjPnVuvUyJVY_ROmsxMINdDK8Oxe3ACLeLVdtZziB6ybtoCBExraZALzvoZOT76ZrPHvb0N9UPA1d-z6n5ySggB2eEMpXVVuDvig1qZE365fxClBHzfUQDz-H0Q/s200/crypta_neapolitana_sep08+%286%29.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5245429689028181202" border="0" /></a><br />~<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5yMJi_5sTDesvO9b06UdwWCFxdLxm2USD-bD5BRfyT18Ff9jbZ0EbBcBmQmEr20lbCBfMGcmr5HdFjtEdJ3TDPPaN4SgLHTEJNddhyphenhyphenlnmk9D9vdKRDGzdHDQIK1VFKBTG_BBbaw/s1600-h/crypta_neapolitana_sep08+%287%29.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5yMJi_5sTDesvO9b06UdwWCFxdLxm2USD-bD5BRfyT18Ff9jbZ0EbBcBmQmEr20lbCBfMGcmr5HdFjtEdJ3TDPPaN4SgLHTEJNddhyphenhyphenlnmk9D9vdKRDGzdHDQIK1VFKBTG_BBbaw/s200/crypta_neapolitana_sep08+%287%29.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5245429696571005746" border="0" /></a><br />~<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQUEyvRi7-L7ytjqNGvwyn_fq8L7-OC43QxW8_MYODlIHOTLGkrypjkm0IsqTNFkOePEq-17gnPw_cYrcs5tf2NTI679pITdOyfig3e0RMoPgbTHdMRPLDbsRJymgJLA1SkQZDww/s1600-h/crypta_neapolitana_sep08+%288%29.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQUEyvRi7-L7ytjqNGvwyn_fq8L7-OC43QxW8_MYODlIHOTLGkrypjkm0IsqTNFkOePEq-17gnPw_cYrcs5tf2NTI679pITdOyfig3e0RMoPgbTHdMRPLDbsRJymgJLA1SkQZDww/s200/crypta_neapolitana_sep08+%288%29.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5245429702721601874" border="0" /></a><br />~<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-ll7kifWqvHrNJBuY9jagMoibbLlZSICU0FDzFwViKstiKX7PNiMNmNRYfTdn6PWBBpM_Bi7165fl8uxB1Qmpv5yb6mmPg3bnLtLYHJ3BxWeJXKzWv1PDciFeTO3fBYh2MAwKgA/s1600-h/crypta_neapolitana_sep08+%289%29.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-ll7kifWqvHrNJBuY9jagMoibbLlZSICU0FDzFwViKstiKX7PNiMNmNRYfTdn6PWBBpM_Bi7165fl8uxB1Qmpv5yb6mmPg3bnLtLYHJ3BxWeJXKzWv1PDciFeTO3fBYh2MAwKgA/s200/crypta_neapolitana_sep08+%289%29.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5245429704192267586" border="0" /></a><br />~<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpijZffJlQJOcvr0cRY0TD_piA_Jh7VFlTmYGU-O3r4ZsMtoh2x1_RZUDeDzK_xS-3VXSY1a8np1UAI4TQxWohyphenhyphenISCUviNGfwYXmOJa33xD63nUzGwt69UT2YaTcpIFoDIjZhBFg/s1600-h/crypta_neapolitana_sep08+%2810%29.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpijZffJlQJOcvr0cRY0TD_piA_Jh7VFlTmYGU-O3r4ZsMtoh2x1_RZUDeDzK_xS-3VXSY1a8np1UAI4TQxWohyphenhyphenISCUviNGfwYXmOJa33xD63nUzGwt69UT2YaTcpIFoDIjZhBFg/s200/crypta_neapolitana_sep08+%2810%29.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5245429708460010306" border="0" /></a><br />~<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdQog7Fok5KH0UCUAyfvG0IMWi7NXUM3e-0_dVK75NSYNpcTZ9wzpPNCum4DaSCNhlUuWhceckzI0qh1bGJotO83K3ZuoW6K1mQoyjtl36yjQFh9dkW7iUkyXWI-Pl2lK2pmDRSw/s1600-h/crypta_neapolitana_sep08+%2811%29.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdQog7Fok5KH0UCUAyfvG0IMWi7NXUM3e-0_dVK75NSYNpcTZ9wzpPNCum4DaSCNhlUuWhceckzI0qh1bGJotO83K3ZuoW6K1mQoyjtl36yjQFh9dkW7iUkyXWI-Pl2lK2pmDRSw/s200/crypta_neapolitana_sep08+%2811%29.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5245432863129050386" border="0" /></a><br />~<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzNJvh6M5N5HsDmG7JSZZhjvPdElhHCsILqp7x72yQVp8kaQ1FFrm5sTzc0d3Wf-Z-5ErbIDMfB27-UookTc83SMocQqd-W_fheXDFqB8RgqCn_BDWxwNi-bVsiBlR3vOibGoh8g/s1600-h/crypta_neapolitana_sep08+%2812%29.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzNJvh6M5N5HsDmG7JSZZhjvPdElhHCsILqp7x72yQVp8kaQ1FFrm5sTzc0d3Wf-Z-5ErbIDMfB27-UookTc83SMocQqd-W_fheXDFqB8RgqCn_BDWxwNi-bVsiBlR3vOibGoh8g/s200/crypta_neapolitana_sep08+%2812%29.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5245432867436366594" border="0" /></a><br />~<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAHTHuNnNg7MKMuMqO862rAzsTeBAib0IuEZF5gF3In9PHS-iHjTW7wfrsfm3Y32fFNrxSzoC3wLBuam0WC8wLAciuzkj_HKZaZHArbRCU-5LPRB5y3ygJbp4i4Ml3UlzBjxEwvQ/s1600-h/crypta_neapolitana_sep08+%2813%29.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAHTHuNnNg7MKMuMqO862rAzsTeBAib0IuEZF5gF3In9PHS-iHjTW7wfrsfm3Y32fFNrxSzoC3wLBuam0WC8wLAciuzkj_HKZaZHArbRCU-5LPRB5y3ygJbp4i4Ml3UlzBjxEwvQ/s200/crypta_neapolitana_sep08+%2813%29.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5245432872394322194" border="0" /></a><br />~<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNK9LOWDL1SMErLOGe4SV6sD02TsxJR3Jl7Sb2dFSG4Jv5X90M3y7SrWsckfQy9l_J8z01dlCM3uYZZT0sYqik8XW5PTrZ3f9F0jpGkjo1f9WZEgwKxMS5gmnljEJlfSitUCBdww/s1600-h/crypta_neapolitana_sep08+%2814%29.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNK9LOWDL1SMErLOGe4SV6sD02TsxJR3Jl7Sb2dFSG4Jv5X90M3y7SrWsckfQy9l_J8z01dlCM3uYZZT0sYqik8XW5PTrZ3f9F0jpGkjo1f9WZEgwKxMS5gmnljEJlfSitUCBdww/s200/crypta_neapolitana_sep08+%2814%29.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5245432875625459378" border="0" /></a><br />~<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-WfmA0oJ1tj5LTyTTTQVOS0G-mnNtIXn0mT6vxZbT74OnDziSoStT6sPhv5vvnt2FVBY8L8QG3K-2TmbM0cob64XRaWoiJX0QFTiewENHdNsXqS83z-MsOQSJoeC183J7sifuxg/s1600-h/crypta_neapolitana_sep08++%2815%29.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-WfmA0oJ1tj5LTyTTTQVOS0G-mnNtIXn0mT6vxZbT74OnDziSoStT6sPhv5vvnt2FVBY8L8QG3K-2TmbM0cob64XRaWoiJX0QFTiewENHdNsXqS83z-MsOQSJoeC183J7sifuxg/s200/crypta_neapolitana_sep08++%2815%29.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5245432882134194226" border="0" /></a><br />~<br /></div><br /><div style="text-align: justify;">Forse come fotografo non sono granché.. ma in rete ho visto quasi sempre immagini scattate col cielo coperto; almeno vi godrete le immagini di questo posto con la luce del mattino.<br /><div style="text-align: justify;">Ad ogni modo, a concludere, ecco alcuni link dove trovare tutte le informazioni utili sulla grotta:<br /></div>da <a href="http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Crypta_Neapolitana&oldid=18509411">Wikipedia</a> in italiano; da questo sito: <a href="http://www.informarte.org/portal/modules.php?name=News&file=print&sid=651">Informarte.org</a>; poi un breve interessante saggio <a href="http://sba-na.campaniabeniculturali.it/"></a><a href="http://www.unesco.org/archi2000/pdf/viggiani2.pdf">THE CRYPTA NEAPOLITANA: A ROMAN TUNNEL OF THE EARLY IMPERIAL AGE</a><span style="text-decoration: underline;"></span> trovato dopo una <a href="http://scholar.google.it/scholar?q=%22crypta+neapolitana%22&hl=it&lr=&btnG=Cerca">ricerca su google scholar</a>; infine il sito dell'<a href="http://www.eptnapoli.info/">ente provinciale del turismo di Napoli</a> dove trovate tutti i contatti utili e gli orari del <a href="http://tvirgilio.napolibeniculturali.it/">Parco vergiliano</a> e degli altri musei napoletani.<br /></div>EU Law: Call for Papershttp://www.blogger.com/profile/15542180760902277666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-35428311.post-31557461423137225172008-09-09T23:32:00.002+02:002008-09-12T00:01:10.272+02:00Schifano sì, Schifano NO. La retrospettiva alla GNAM di Roma vista da me<div style="text-align: center;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://gallery.electaweb.it/albums/userpics/10002/68_b.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 200px;" src="http://gallery.electaweb.it/albums/userpics/10002/68_b.jpg" alt="" border="0" /></a><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /><br />NO. Un grande NO rosso accoglie il visitatore (nello specifico, me) della mostra che la Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma dedica a Mario Schifano (romano, ma nato a Leptis Magna) a dieci anni dalla sua scomparsa.<br />Amo rinchiudermi quando posso in questo museo: non sarà "fornitissimo" ma ha una eleganza e una sobrietà che pochi spazi espositivi possono vantare.<br />Ma torniamo sulla mostra.<br />Potrei dirne molte cose, però sono convinto che sono state già dette, e da altri più capaci di me.<br />Potrei dire che ho trovato un po' ingombrante il modo con cui il curatore della mostra si propone, quasi sovrapponendosi all'artista.<br />Potrei dire che qualche opera scelta é - secondo me - poco significativa (su tutte: i danzatori). Mentre tutte le opere su carta - alcune sono dei capolavori utili anche per capire il lato privato di Schifano (ma anche l'evoluzione del suo gusto pittorico) - sono invece relegate in uno spazio <span style="font-style: italic;">strettino</span> e comunque separato dal <span style="font-style: italic;">corpo</span> della mostra: si è obbligati a passare nelle altre sale della Galleria, e ad "invadere" un'altra mostra (Monumental drawings), per poterle vedere.<br />Potrei infine accennare al fatto che una "icona" come il <span style="font-style: italic;">Futurismo rivisitato a colori</span> forse meritava una visibilità maggiore.. in fondo quella sì che sta sui libri di scuola.<br />Ovviamente ci sono anche cose che ho molto apprezzato. E sono parecchie.<br />Anzitutto mi ha davvero affascinato un'opera che non conoscevo, neppure in riproduzione: <span style="font-style: italic;">Il parto numeroso della moglie del collezionista</span>; una matrona gravida (dal bell'incarnato rosa shocking) che - sul bordo d'un letto sfatto - sforna infanti a raffica, roteanti per tutta la superficie del gigantesco dipinto. Meglio di questa dove la trovate una critica al mercato voracissimo dell'arte? Se ne potrebbe discutere parecchio ma l'immagine, basta vederla, dice tutto. Schifano ha questa come sua caratteristica: l'immediatezza. Tutto quello che ha da dire la si capisce al volo, e questo senza che il messaggio perda di forza, di significato. Tutto è diretto, chiaro, eppure articolato.<br />Ancora: ho trovato azzeccatissimo il grande pannello dove, attaccate con puntine da disegno, ci sono le fotocopie digitali dell'"album di famiglia" di Schifano: è un intervallo nella vita quotidiana dell'artista, che mi ha incuriosito. Tra le foto, ce n'è una di Marco Pantani, pure lui scomparso troppo presto. Conoscevo i quadri di Schifano prima che morisse e seguivo Pantani (i suoi succcessi e le sue disavventure) in televisione: guardando quella foto ho avuto la sensazione che il mio passato (quello che inizia con millenovecentoqualcosa, quello passato guardando troppa tivù) avesse già trovato posto nei musei. E questo non mi ha dato fastidio per niente, non mi ha fatto sentire "vecchio": anch'io ho messo già in cornice quegli anni.<br />Lo Schifano fotografo infine credo sia stato ben rappresentato; sopratutto é ben reso il concetto che la fotografia (ritoccata, manipolata, dipinta) è stato sopratutto per Schifano un valido mezzo per bruciare i tempi di realizzazione dell'opera e lasciare intatta la freschezza, l'immediatezza della intuizione pittorica e legarla indissolubilmente alla realtà, alla storia: ecco perché io credo amasse fotografare lo schermo televisivo mentre andavano in onda i tg e i documentari.<br />Cos'altro?<br />Personalmente - mea culpa - ho avvertito una forte sonnolenza alla vista degli estratti dai film di Schifano (io lo chiamo <span style="font-style: italic;">effetto fuori orario</span> e mi scuso con i pazientissimi cinefili), e quindi non posso dirne nulla.<br />Posso invece dire qualcosa delle opere esposte alla fine, quelle dell'ultimo periodo, che lasciano intendere cosa sarebbe diventato Schifano se avesse continuato la sua ricerca: accanto alle tele preparate al computer e sulle quali l'intervento pittorico é rapido ma deciso e vivissimo, spuntanto gli schermi neri di televisori spenti e figure (<span style="font-style: italic;">Il cardinale</span>) mobilissime eppure solide, fatte di colori densi e brillanti.<br />Esco. Fa un caldo da togliere il fiato, il caldo d'agosto. Il NO ricompare sul poster, alle mie spalle.</div>EU Law: Call for Papershttp://www.blogger.com/profile/15542180760902277666noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-35428311.post-71702080480409162352008-08-20T00:12:00.004+02:002010-07-10T21:16:29.422+02:00Appunti del Salento<div style="text-align: justify;"><br /><br />Il Salento è piatto?<br />Il Salento è tutto oliveti e muri a secco? O è "soltanto" il barocco?<br />Il Salento è tutto dialetti che si mescolano - per me - indistinti?<br />Soltanto sole, mare e vento (come pure molti ripetono)?<br />Sono arrivato in Salento che non avevo molte idee su come era e come mi sarebbe apparso.<br />Certo la pietra morbida e bianca la conoscevo già.<br />Certo immaginavo di sudare parecchio nelle pizziche fino a tarda notte.<br />Ugualmente mi ha impressionato.<br />Mi ha impressionato sopratutto il pensiero che davvero si possa vivere l'oggi senza perdere niente di quello che è stato ieri e ieri l'altro.<br />In Salento sentir dire che "chi non ha radici non ha futuro" non suona come un banale luogo comune. Anzi è come se fosse detta <span style="font-style: italic;">in positivo</span>: chi ha radici ha <span style="font-style: italic;">un</span> futuro.<br />Soltanto il forte senso identitario è il valore aggiunto, di un territorio, di una società, di un individuo.<br />Senza una forte identità, senza riconoscere o rapportarsi con quello che si è profondamente, come si darà valore alle cose che si fanno, che si amano?<br />L'identità, infatti: il portafortuna per chi - per qualsiasi motivo - si mette in viaggio, parte e va via.<br />Come dal Salento: ancora oggi terra di partenze e di nostalgie.<br /></div>EU Law: Call for Papershttp://www.blogger.com/profile/15542180760902277666noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-35428311.post-78425252268286121692008-07-28T18:27:00.005+02:002008-12-10T18:21:39.630+01:00Futurismi involontari<div style="text-align: justify;">Sfogliando un libro digitalizzato dedicato al futurismo... un immagine che sarebbe piaciuta tantissimo ai futuristi. Potete leggerlo anche voi cliccando <a href="http://books.google.it/books?id=NncSeF6dxqkC">qui</a>, magari ci trovate dentro altri futurismi involontari!<br /></div><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhl3-u5m87YTlj9VFmfUSR_2AF8m3lKWaHBS1YieVwn1fUdjIININaROPja5DsgyXeblSKj9nC0Kcy2a23WhzAVBGdfCw5GAdOdVmYTkhTVvDCM4gsJaw7VcuDOsfxKzQ4NuHFZwA/s1600-h/futurismi_involontari.bmp"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhl3-u5m87YTlj9VFmfUSR_2AF8m3lKWaHBS1YieVwn1fUdjIININaROPja5DsgyXeblSKj9nC0Kcy2a23WhzAVBGdfCw5GAdOdVmYTkhTVvDCM4gsJaw7VcuDOsfxKzQ4NuHFZwA/s200/futurismi_involontari.bmp" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5228103396949079074" border="0" /></a>EU Law: Call for Papershttp://www.blogger.com/profile/15542180760902277666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-35428311.post-33269397650561723872008-07-18T19:27:00.006+02:002008-07-20T09:59:44.632+02:00Una scusa buonaHo visto le installazioni di Brian Eno al Madre, poco prima che l'artista stesso venisse di persona per la vernice. Io lui non l'ho visto, comunque.<br /><div style="text-align: justify;">C'era gente che curiosava in giro, altra che - fotocamera alla mano - non aspettava che una buona foto da condividere in rete chissà dove.<br />Segue ora il riassunto - con impressioni strettamente personali - della visita.<br /></div>La prima installazione, la sala all'ingresso: schiusa la tenda blu a proteggerlo, quello che mi stava davanti sembrava piuttosto un progetto di un interior design per un locale serale, dove passarci una serata tranquilla bevendo succhi di frutta e té aromatizzati, che altro. Nella sala le luci soffuse e una musica tappezzeria (e se non qui, quando?). Sugli schermi al plasma, passavano i milioni di possibili combinazioni multicolori e geometrizzanti. A contemplare gli schermi - disposti come un mandala.. lo dicevano come se poi capitasse tutti i giorni di avere sott'occhio un mandala - erano in parecchi. Qualcuno ben seduto su appositi divanoni, e sembrava fin troppo contento della seduta. Altri in piedi, a fare altrettanto. Io mi aspettavo da un momento all'altro qualcosa.. invece tutto si muoveva sugli schermi leeeentaaaamente. Ma l'effetto era davvero rilassante: almeno. Si stava bene insomma e avrei bevuto qualcosa steso sul pavimento.. ma siamo in un museo!<br /><div style="text-align: justify;">Andiamo avanti. La seconda installazione, nel cortile: all'aperto dunque. Piccoli lettori stereo cd riproducevano (sospesi su fili) sequenze musicali, senza che fossero in alcun modo coordinati. Generavano così una musica frutto di una combinazione casuale di sequenze predeterminate, nata per alea, rarefatta e... assolutamente neutra! Infatti nessuno la ascoltava: tutti parlottavano, sottovoce però (perché siamo in un museo!). C'era un clima di serenità, di intimità perfino, nonostante non si fosse in pochi, nonostante fosse una vernice.<br />Nel cortile si passeggia, si guardano le architetture - lo spazio è elegantissimo, a dirla tutta - con curiosità (anche chi c'era stato già). Il giorno caldissimo, finiva in colori tenui, le ombre appena accennate. Arrivava il fresco. Un'aria svagata prendeva un po' tutti, qualcuno pensava già alla cena.<br />A cose fatte, dico che certi eventi culturali sono solo una scusa: per passare un pomeriggio tranquillo o per far soldi a palate o ancora per farsi pubblicità appoggiandosi a personaggi famosi. Ma a me stavolta è parsa una scusa buona.<br /></div><br /><div style="text-align: right;"><a href="http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNotizia=24232&IDCategoria=71"><span style="font-size:78%;"><span style="font-family:arial;">Se volete potete leggere qui la recensione dell'evento su exibart.com</span></span></a><br /></div>EU Law: Call for Papershttp://www.blogger.com/profile/15542180760902277666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-35428311.post-82697571902773489512008-07-14T23:02:00.012+02:002008-08-03T10:38:33.998+02:00Napoli libraria!<div style="text-align: justify;">Qui di seguito la ripresa di un intervento di Philippe Daverio, che molti (e io tra quelli) conoscono come ottimo conduttore di Passepartout (programma di Raitre del quale sono spettatore discontinuo ma fedele - ne avevo già accennato <a href="http://ilmecenatescroccone.blogspot.com/2007/04/partendo-da-un-gelato.html">qui</a>-), ma che adesso scopro anche essere direttore - da qualche mese - di <a href="http://www.artonline.it/artedossier/index.php">artedossier</a>.<br /></div><div style="text-align: justify;">Ascoltandola mi è ritornato alla mente un mio pensiero "fisso": siamo davvero <span style="font-style: italic;">noi </span><span>(<span style="font-style: italic;">i </span>lettori) </span>a cercare <span style="font-style: italic;">i libri</span>? O che non sia il contrario? Ora inserisco i video dell'intervento e poi mi spiego meglio...<br /></div><br /><div style="text-align: center;">~ 1 ~<br /><br /></div><div style="text-align: center;"><object height="344" width="425"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/bg2bWVnQMaE&hl=en&fs=1"><param name="allowFullScreen" value="true"><embed src="http://www.youtube.com/v/bg2bWVnQMaE&hl=en&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" height="344" width="425"></embed></object><br /><br /></div><div style="text-align: center;">~2~<br /><br /></div><div style="text-align: center;"><object height="344" width="425"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/WNAmndzQWOw&hl=en&fs=1"><param name="allowFullScreen" value="true"><embed src="http://www.youtube.com/v/WNAmndzQWOw&hl=en&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" height="344" width="425"></embed></object><br /><br />~3~<br /><br /><object height="344" width="425"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/QndrO5EL2kY&hl=en&fs=1"><param name="allowFullScreen" value="true"><embed src="http://www.youtube.com/v/QndrO5EL2kY&hl=en&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" height="344" width="425"></embed></object><br /><br />~4~<br /><br /><object height="344" width="425"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/JGUDMf_tiGY&hl=en&fs=1"><param name="allowFullScreen" value="true"><embed src="http://www.youtube.com/v/JGUDMf_tiGY&hl=en&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" height="344" width="425"></embed></object><br /><br />~5~<br /><br /><object height="344" width="425"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/eqlD3asKSQs&hl=en&fs=1"><param name="allowFullScreen" value="true"><embed src="http://www.youtube.com/v/eqlD3asKSQs&hl=en&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" height="344" width="425"></embed></object><br /><br />~6~<br /><br /><object height="344" width="425"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/5RfNa0kXIA0&hl=en&fs=1"><param name="allowFullScreen" value="true"><embed src="http://www.youtube.com/v/5RfNa0kXIA0&hl=en&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" height="344" width="425"></embed></object><br /></div><br />...dicevo.<br /><div style="text-align: justify;">Se avete prestato un po' d'attenzione, lungo il discorso - davvero brillante - si accenna al fatto che c'è sempre un che di <span style="font-style: italic;">provvdenziale </span>nel <span style="font-style: italic;">trovare</span> un libro: e questo non solo nel caso lo si abbia cercato, magari per anni, ma anche (e a maggior ragione) se questo libro spunta all'improvviso da uno scaffale (o una montagnella indista di scartoffie) e dici <span style="font-style: italic;">Ma guarda questo, proprio quello che andavo cercando</span>.<br />Nei milioni di libri che esistono, in varie lingue e di varie epoche, <span style="font-style: italic;">trovare</span> un libro che si sta cercando è proprio qualcosa di miracoloso. Ovvio che non mi riferisco ai libri di fresca stampa o comunque facilmente reperibili (chiunque è capace di trovare chessò un'edizione economica di un bestseller ancora in classifica.. e non necessariamente pagando). Parlo invece dei volumi fuori catalogo o dei rari o ancora dei libri ormai a esclusivo pannaggio del mercato dell'antiquariato. E il fatto che esistano oggi motori di ricerca come ad es. <a href="http://www.maremagnum.com/">maremagnum</a> certo aiuta molto, ma non è poi così decisivo.<br />Altra postilla, quella che dà il titolo al post: avrete anche notato, proprio all'inizio, si accenna a Napoli e al fatto che proprio a Napoli si siano comprati libri a buon prezzo, e che poi questi si siano rivelati alla lunga inaspettatamente decisivi. Bene. Quando sento qualcuno parlare delle città dei libri nel mondo, Napoli non viene mai citata.. eppure (l'ho già accennato <a href="http://ilmecenatescroccone.blogspot.com/2008/01/scoprendo-bacon.html">qui</a>) Napoli sembra il posto dove i vecchi libri trovano nuovi lettori. Spesso venduti in blocco, quasi a peso, questi vecchi libri sono spesso deliziosi anche se (talvolta) puzzolenti o malmessi. Personalmente, quando trovo un libro che mi piace, è bello sapere che comprandolo l'ho salvato dal macero (o dalla muffa).<br /></div><div style="text-align: justify;">Così mi permetto infine una piccola postilla "critica" al discorso dei carciofini al posto dei libri (che suona provocatoria un po' come l'uva passa preferita a Vivaldi): si amano i libri per mille ragioni, e le sanno tutti o quasi. Ma un libro vecchio, specie se raro, è sopratutto una fragile cosa: conservarlo, è la mia modesta opinione, è anche un piccolo gesto di <span style="font-style: italic;">pietas </span><span>nei confronti del genere umano che comunque (in ultima analisi) quel libro l'ha prodotto e maneggiato e magari persino amato</span>. Una società che non rispetta i libri, come può davvero rispettare gli esseri umani?<br /></div>EU Law: Call for Papershttp://www.blogger.com/profile/15542180760902277666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-35428311.post-58030014726450565292008-06-10T00:20:00.002+02:002008-07-19T14:51:01.554+02:00La strana coppia: Eraclito e Democrito<div style="text-align: justify;">Uno ride, incessantemente e sonoramente. L'altro si lamenta, fino quasi a lacrimare.<br />Uno è quasi sempre cicciottello, comunque ben nutrito. L'altro è sempre accigliato e asciutto nel fisico. A volte sono giovani entrambi, altre volte sono entrambi vecchi. A volte sono chiusi in casa, altre volte stanno ai margini di un bosco. Chi?<br /></div><div style="text-align: justify;">Sono Eraclito e Democrito, forse la coppia più strana della pittura: più che i ritratti di due filosofi, sono la rappresentazione di due approcci al mondo, e alla vita. Due modi estremi che convivono in ognuno di noi, quasi sempre mescolandosi. A volte noi ridiamo col mondo, altre volte del mondo, altre volte ce ne disperiamo, altre volte lo guardiamo con disprezzo o di contro con ammirazione.<br /><br /><div style="text-align: center;">~<br /></div><br /></div><div style="text-align: justify;">Calandola nella nostra attualità, potrebbe essere una immagine ottima per mostrare il nostro rapporto ambivalente con i media, internet specialmente: da un lato riceviamo da essi le notizie che ci disperano ma che ci servono necessariamente per stare al passo, e dall'altro ci svagano alleviandoci un poco dalla quotidianità.<br />Certo sarebbe comunque una sovversione del signigicato originario dell'immagine (almeno quella "classica"): da simboli di due modi diversi di distacco dalle cose terrene, dalle passioni, i due filosofi diventerebbero invece <span style="font-style: italic;">testimonials</span> di una vita "attiva" nella folle corsa - tutta nostra - a chi arriva per primo su una notizia, a chi macina pagine e pagine di informazioni (spesso inutili). Allora, tra i due, al posto del mappamondo allora andrebbe bene google earth..<br /></div><br /><div style="text-align: center;"><span style="font-size:78%;"><span style="font-family:arial;">Ora alcune immagini prese un po' alla rinfusa su internet</span></span><br /></div><br /><div style="text-align: center;">~<br /></div><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.kmska.be/uploadedImages/Tentoonstellingen/Presentaties_Collectie/Lopende/Heraclitus.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 200px;" src="http://www.kmska.be/uploadedImages/Tentoonstellingen/Presentaties_Collectie/Lopende/Heraclitus.JPG" alt="" border="0" /></a><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.sou.edu/BIOLOGY/Faculty/Jessup/democritus.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 200px;" src="http://www.sou.edu/BIOLOGY/Faculty/Jessup/democritus.jpg" alt="" border="0" /></a><br /><div style="text-align: center;">~<br /></div><div style="text-align: center;"><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.wga.hu/art/b/bramante/philosop.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 200px;" src="http://www.wga.hu/art/b/bramante/philosop.jpg" alt="" border="0" /></a><br />~<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.mun.ca/alciato/images/l152.gif"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 200px;" src="http://www.mun.ca/alciato/images/l152.gif" alt="" border="0" /></a><br /><br /><div style="text-align: center;"><div style="text-align: left;"><span style="font-size:78%;"><span style="font-family:arial;">Qualche informazione in più io l'ho trovata </span><a style="font-family: arial;" href="http://www.lettere.unimi.it/Spazio_Filosofico/imago/eradem.htm">qui</a><span style="font-family:arial;">. Parla di loro <a href="http://archiviostorico.corriere.it/2007/giugno/10/classicismo_Leopardi_co_9_070610022.shtml">questo articolo</a>.</span></span><br />Ho trovato poi questo bel libro digitalizzato<br /><ul><li><a href="http://hal9000.cisi.unito.it/wf/BIBLIOTECH/Umanistica/Biblioteca2/Libri-anti1/Narrativa-/imageg4312.pdf">Ferrari, Giacomo. </a><a style="font-style: italic;" href="http://hal9000.cisi.unito.it/wf/BIBLIOTECH/Umanistica/Biblioteca2/Libri-anti1/Narrativa-/imageg4312.pdf">Democrito et Eraclito</a><a href="http://hal9000.cisi.unito.it/wf/BIBLIOTECH/Umanistica/Biblioteca2/Libri-anti1/Narrativa-/imageg4312.pdf"><span style="font-style: italic;">. Dialoghi del riso, delle lacrime, & della malinconia</span>, Mantova, 1627</a></li></ul>dedicato al riso e al pianto. Io ancora lo devo leggere, ma intanto lo inserisco a fostro beneficio: mi pare interessante.. pieno com'è di dotte e barocche digressioni.<br /><br /></div></div><br /><br /></div>EU Law: Call for Papershttp://www.blogger.com/profile/15542180760902277666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-35428311.post-1934735676273346952008-04-25T12:22:00.003+02:002008-10-28T15:21:20.704+01:00Araki Gold<div style="text-align: justify;">Vista la mostra <a href="http://www.beniculturali.it/eventi/dettaglio.asp?nd=ec,ev&idevento=48929">Araki Gold</a>, al Palazzo Fontana di Trevi. Per caso.<br />Le mostre ad ingresso libero, nei giorni di pioggia, sono la cosa migliore: ti permettono di prendere tempo nel caso che un imprevisto ti mandi a monte un appuntamento e tu , dopo tanta strada che hai fatto (e una sudata "per far presto") , ricevi una telefonata che con uno "scusa ma ritardo" ti fa restare solo ad aspettare due o tre ore che l'appuntamento alla fine, presumibilmente, venga in essere nonstante l'avverso fato e la pioggia.<br />Così anziché maledire il destino e l'acquazzone, mi sono infilato in questo bellissimo spazio espositivo (e non solo per la posizione, accanto alla fontana di trevi, ma anche per l'ampiezza delle sale e la loro buona illuminazione), con alle pareti centinaia di foto. Tutte, dico tutte, sensualissime.<br />La maggior parte ritraggono donne (ma ci sono pure travestiti) "impacchettate"<span style="font-style: italic;"></span> nel <span style="font-style: italic;">bondage</span> più artistico che si può immaginare: profusione di carni nude e levigate, colori profondi. O distese su letti sfatti. Comunque sempre con volti imperscrutabili e senza mai accennare ad un sorriso o una malinconia.<br />Ma ci sono anche stampe di fiori. E uova sode, e foto di gruppo. E ritratti, tanti ritratti: ragazze bellissime e vecchi signori giapponesi. Colori accesissimi ma pure il bianco e nero. Polaroid e stampe di grande formato. Ma sempre una mescolanza di sensualità ed erotismo: ora sfacciato ora appena accennato.<br />Ma di chi saranno, direte voi?<br />Le foto sono di un famosissimo (almeno tra i cultori della fotografia) fotografo giapponese <a href="http://www.arakinobuyoshi.com/">Nobuyoshi </a><a href="http://www.arakinobuyoshi.com/">Araki</a> (che nelle foto che ho visto ha una faccia da uno di quei personaggi dei manga fortemente caratterizzati.. un po' vispa e un po' assente).<br />Pare che qui siano raccolte le foto più significative.. la serie "oro". O forse ho capito male io.<br />Comunque si spazia dai primi piani dei volti severi eppure gentili delle donne giapponesi degli anni sessanta con le loro cotonature, fino alle composizioni floreali (<a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Ikebana">ikebana</a>) fotografati come nudi di donna, con i fiori carnosi e vivissimi, dai colori accesissimi e dalle forme morbide.<br />Ma ci sono anche le uova sode, divise in due in un piatto di ceramica bianco, e diventano nelle foto di Araki un concentrato di sensualità e di <span style="font-style: italic;">vis </span>erotica.<br />Voi direte: ma sei sicuro? Ma ti ha dato di matto l'ormone?? Non è che a furia di vedere ragazze cogli occhi a mandorla tutte discinte hai cominciato a vedere mollezze e pomposità carnale anche dove non c'è (un piatto di riso, un coccodrillo di plastica)?<br />Può pure essere, certo.. anzi forse è più che probabile che l'ormone mi sia svalvolato. Ma vi assicuro che la sensualità permeava quelle foto, e non solo "di riflesso" per la vicinanza a foto di nudi. Un uovo sodo, se lo fotografo io, resta tale.<br />Dopo un'oretta buona, sono uscito di nuovo. L'acquazzone aveva lasciato grozze pozzanghere. I turisti erano dimezzati. E, per la cronaca, l'appuntamento (che poi c'è stato) non ha dato nessun buon esito, almeno per me. Forse mi conveniva parlare di fotografia e nudi, di uova sode e fiori profumati, anziché d'altro: almeno avrei fatto miglior figura!!<br /></div>EU Law: Call for Papershttp://www.blogger.com/profile/15542180760902277666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-35428311.post-42692148367935537522008-01-06T14:43:00.005+01:002008-08-03T10:52:41.575+02:00Messina<div style="text-align: right;"><span style="font-style: italic;">Da un appunto del dicembre 2007<br /><br /></span></div><div style="text-align: justify;">Se c'è una città dove si può vedere come il cattivo cemento scempia il paesaggio, questa è Messina.<br /></div><div style="text-align: justify;">Un paesaggio così bello e azzurrissimo (il mare, il cielo che io ricordo sempre terso) meriterebbe una città aerea. Grattacieli sì! Gli stessi che <a href="http://www.city-life.it/pagine/pagina.aspx?ID=Torri003&L=IT">altrove</a> tutti disprezzano, qui troverebbero un luogo meraviglioso dove fiorire. Altissimi antisismici e disegnati per lasciar scossere i venti: qui l'architettura sarebbe un cristallo da specchiare nelle acque veloci, nel cielo ampio.<br />Questa città schiacciata tra mare e montagne era bellissima prima del grande terremoto: basta fare un giro al museo della città (orrendo "coso" di cemento) per capirlo.. La ricostruzione, allora, le ha lasciato - nel centro - ampi rettifili (ora ancora mezzi diroccati) e qualche palazzone umbertino. Per il resto invece, ovunque ti volti, è solo cattivo cemento e - ancora, dopo un secolo! - baracche e case storte!<br /></div>EU Law: Call for Papershttp://www.blogger.com/profile/15542180760902277666noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-35428311.post-6690522637778133682008-01-06T14:37:00.002+01:002008-02-29T19:08:16.953+01:00Scoprendo Bacon<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.taschen.com/media/images/480/cover_ka_bacon_0705311613_id_15664.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 200px;" src="http://www.taschen.com/media/images/480/cover_ka_bacon_0705311613_id_15664.jpg" alt="" border="0" /></a><br /><div style="text-align: left;"><div style="text-align: center;">~<br /></div><br />Evviva le bancarelle di Port'Alba! Evviva i libri che prima di comprare puoi leggere alla luce bella dei mattini napoletani! Evviva i prezzi stracciati dei librari napoletani..<br />A Napoli, lungo Port'Alba o, scendendo, a San Biagio o ancora vicino alle librerie universitarie, è come se i libri venissero da ogni parte per vivere una ulteriore giovinezza e (deprezzandosi) ritrovassero la gioia di un lettore che li ama per come sono, talvolta polverosi, talvolta mangiucchiati o "con le orecchie" alle pagine. Talvolta logori. Altre volte praticamente nuovi (o come dicono d'occasione).<br />Là ho trovato un libro che facilmente si può trovare in ogni libreria: un saggio pubblicato dalla Taschen su Francis Bacon. Direte: "E ci voleva tutta questa tiritera, per dirci che hai preso un libro!". No, ma mi piaceva!<br /><br /></div>Dicevo. Affrontare l'opera pittorica di un autore senza utilizzare la sua stessa biografia per rendere maggiormente intellegibile l'opera stessa è arduo, specie quando le opere di un artista sono dirette immagini della sua vita privata, e scaturiscono direttamente dal suo quotidiano, dalle sue fissazioni, dai suoi gusti opersonali. Nel caso di Bacon questa difficoltà credo raggiunga gradi altissimi. Eppure questo libro credo sia riuscito a liberare l'opera dalla necessità di essere accompagnata dallo stretto dato biografico (che può sconfinare poi nel pettegolezzo gratuito). Ed è persino riuscito a convincermi della "profondità" mentale di un pittore che ancorché di mio gusto consideravo sciatto e pasticcione.EU Law: Call for Papershttp://www.blogger.com/profile/15542180760902277666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-35428311.post-21471997246752414932007-12-04T18:27:00.000+01:002008-12-10T18:21:40.415+01:00San Giorgio e il DragoUn ricordo d'infanzia, diventa l'ispirazione per un piccolo disegno che servirà a riempire un fazzoletto di parete. Una parete famigliare.<br /><br /><div style="text-align: center;">~<br /></div><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4HE9dWAyeLkw4IhKpfMxH2mERqxmW5y8ZfPWdlGQab8twv4LMso2Oux4V3bZFaT4x4qgfQd1-mPHDP8Xfh49B1-6OmWJbhIJr5HOGH5k2oxtoqC4INsiZ7gPu3PbB8faa1-h_PQ/s1600-h/CIMG66411.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4HE9dWAyeLkw4IhKpfMxH2mERqxmW5y8ZfPWdlGQab8twv4LMso2Oux4V3bZFaT4x4qgfQd1-mPHDP8Xfh49B1-6OmWJbhIJr5HOGH5k2oxtoqC4INsiZ7gPu3PbB8faa1-h_PQ/s200/CIMG66411.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5140172575096913938" border="0" /></a><br /><div style="text-align: center;">~<br /><br /></div><div style="text-align: center;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5AXGzGU1fn4HAMTghKKo5K3Vt0c8E7KmEGlYEH_DV6jduzgKv73ItTjwww6KjwC_3ZwVNdIN5WFlyOUuJe_mamT5FoUTGbNfn2la7lXTfm77KBXotAoG6jkOwI5R3I1d-gniRCA/s1600-h/CIMG66421.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5AXGzGU1fn4HAMTghKKo5K3Vt0c8E7KmEGlYEH_DV6jduzgKv73ItTjwww6KjwC_3ZwVNdIN5WFlyOUuJe_mamT5FoUTGbNfn2la7lXTfm77KBXotAoG6jkOwI5R3I1d-gniRCA/s200/CIMG66421.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5140172579391881250" border="0" /></a><br />~<br /><br /></div><div style="text-align: center;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwhTyN42iz8OCeHZ78CKhFStAT7IiB5L9HwtLXpZ6ajw_t4go9KFNaJxu3A7AragE_5-bSY-etkjhd5VbscZ157LmDzpAB8qM6nX3VnmQJP1NGXTYj2heshGexIuXlvQWDQC0QuQ/s1600-h/CIMG66431.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwhTyN42iz8OCeHZ78CKhFStAT7IiB5L9HwtLXpZ6ajw_t4go9KFNaJxu3A7AragE_5-bSY-etkjhd5VbscZ157LmDzpAB8qM6nX3VnmQJP1NGXTYj2heshGexIuXlvQWDQC0QuQ/s200/CIMG66431.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5140172587981815858" border="0" /></a><br />~<br /><br /><div style="text-align: left;"><a href="http://www.santiebeati.it/dettaglio/26850">La storia di San Giorgio.</a> <a href="http://www.italica.rai.it/argomenti/storia_arte/paolouccello/galleria/8.htm">E una immagine celeberrima.</a><br /></div></div>EU Law: Call for Papershttp://www.blogger.com/profile/15542180760902277666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-35428311.post-68602369067096480262007-11-15T16:04:00.000+01:002007-12-02T17:06:31.861+01:00Lezioni di designProprio la scorsa settimana leggevo un libro (dei tanti) che avevo sempre mancato di leggere: <a href="http://www.laterza.it/schedalibro.asp?isbn=9788842043539"><strong style="font-weight: normal;" class="titololibro">"Design e comunicazione visiva" di Bruno Munari</strong></a>, anche se a dire la verità, più che sulle parole mi sono soffermato sulle immagini e sulle didascalie. Sono rimasto colpito soprattutto dal discorso sul texturing. Mi sono ricordato della citazione presa proprio da questo "classico" fatta su un mio libro universitario, dell'incontro tra i soggetti che produce un risultato altro da essi, eppure da loro non distinguibile. Mi sono ricordato di parecchie cose e del fatto che, di recente, davanti ad un bicchiere di vino rubizzo spuntò un bel libro su <a href="http://www.philippe-starck.com/">Philippe Stark</a>. Poi mi è tornato alla mente quando è nato il mio interesse per il design: ai giorni in cui la RAI trasmetteva (credo su satellite) le <a href="http://www.raiclicktv.it/raiclickpc/secure/folder.srv?id=1924">Lezioni di design</a>: oggi quelle lezioni sono disponibili su Raiclick, ed è bello poterle vedere di nuovo, per nuovi spunti e nuove curiosità da alimentare.EU Law: Call for Papershttp://www.blogger.com/profile/15542180760902277666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-35428311.post-19635493235245876852007-10-31T16:12:00.000+01:002007-11-07T13:12:55.930+01:00L'uso delle lenti nella pittura baroccaHo visto (per caso) il documentario che il noto pittore inglese <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/David_Hockney">David Hockney</a> realizzò qualche anno fa (in concomitanza con l'uscita di <a href="http://www.thamesandhudson.com/en/1/9780500286388.mxs">un suo libro, "Secret Knowledge"</a>). Un estratto del documentario trasmesso dalla BBC lo si può vedere <a href="http://www.guba.com/watch/2000938964">qui</a>).<br />Non conoscevo il documentario e mi sono davvero stupito di quanto ricco e particolareggiato sia e di come resti nonostante tutto SEMPLICE!<br />Specchi prima, lenti poi. L'uso della camera oscura prima, della fotografia poi. Il concetto di maniopolazione dell'immagine ieri, il concetto di manipolazione oggi e la fine della fotografia inteso come processo meramente chimico e l'inizio della manipolazione digitale. Che bei concetti.. che semplicità di linguaggio.. perchè non trasmettono in Italia cose così.. Mah!EU Law: Call for Papershttp://www.blogger.com/profile/15542180760902277666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-35428311.post-88964150569829348402007-09-19T17:16:00.000+02:002007-11-07T15:34:01.409+01:00La solitudine di OrfeoQuello di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Orfeo">Orfeo</a> è un mito che trovo bellissimo. Straziante forse, ma bellissimo. E amo l'apertura dell'<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Claudio_Monteverdi">Orfeo di Monteverdi</a>: la musica degna di un trionfo (ma quanto al rispetto del mito del libretto..).<br />Orfeo una volta capito di non essere risalito dagli inferi che accompagnato dalla sola E<span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_0">uridice</span> invisibile dei suoi versi, si mette in disparte. Solo. Si dice che non guardi più alcuna donna. Vive appartato, senz'altro che la sua voce e le sue parole d'amore perduto.<br />Allora un'immagine potrebbe essere questa: attorno, una folla di meravigliose donne condotte a lui dalla sua voce che fa ammansire le fiere più selvagge (o più bizzarre: ricordate il Pulcinella/O<span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_1">rfeo chimerico</span> dipinto da Gino <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_2">Severini</span>?). Quelle donne gli paiono come assenti, e comunque inutili. <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_3">Orfeo</span>, seduto su una pietra, tra le dita solo la sua cetra, non ama più alcuna donna che non sia la sua <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_4">Euridice</span>, viva solo nei suoi versi. Non ama che la sua arte, l'unico tramite per la sua donna fatta di parole, di suoni.EU Law: Call for Papershttp://www.blogger.com/profile/15542180760902277666noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-35428311.post-21823912482013302112007-08-16T10:39:00.000+02:002007-08-16T10:43:25.243+02:00ScarabocchiDal sito di Repubblica, alcune fotografie degli "scarabocchi" dell'archivio del Banco di Napoli. <a href="http://www.repubblica.it/2006/08/gallerie/spettacoliecultura/mostra-scarabocchi/mostra-scarabocchi.html">Qui</a>.EU Law: Call for Papershttp://www.blogger.com/profile/15542180760902277666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-35428311.post-49286199772875492042007-08-05T00:42:00.003+02:002008-11-02T19:48:58.191+01:00Ventotene<div style="text-align: justify;"><div style="text-align: right; font-style: italic;">Retrodatato all'agosto 2007<br /></div><br />Un fine settimana a Ventotene.<br />Una culla fatta di cotone spesso e ruvido. Grilli innamorati per nenia, di notte.<br />Al sole acceso invece, l'isola è la corona selvaggia d'un villaggio gentile. Piante grasse e vicoli da Napoli d'un tempo perduto.<br />Casette colorate. La gente ha facce enigmatiche persino per me e un accento quasi indolente.<br />Un tempo remoto (e torri e mura spesse ne parlano) passavano qui pirati e conquistatori. Oggi la darsena è tutta turisti più o meno ricchi: barche da diporto, si fermano un poco, fanno compere, ripartono. Qui restano in pochi, m'immagino, dopo l'estate.<br />Un piccolo mistero per me, questa unghia di terra arenata nel Tirreno. Forse sono troppo sensibile alle isole, troppo illuso di saperle diverse.<br />La sera, si alza un vento costante e docile. Il mare si increspa appena. L'agave è un'ombra ritta nella luce metallica della luna. Persino le zanzare paiono non pungere troppo.<br /></div>EU Law: Call for Papershttp://www.blogger.com/profile/15542180760902277666noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-35428311.post-75130907937539098112007-08-04T20:01:00.000+02:002007-11-16T14:26:34.232+01:00Stronzate, un (illuminante) saggio filosoficoUn breve saggio illuminante su quello che siamo oggi: <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/On_Bullshit">Stronzate (On Bullshit)</a>. Illuminante perché spiega perché il proliferare delle parole, la crescita mostruosa dei discorsi vuoti, delle chiacchiere inutili (questo blog compreso!): delle stronzate, insomma.<br />Leggiamo ad esempio alcune sue righe finali (copia/incolla dal testo che si trova <a href="http://web.archive.org/web/20040421060422/www.jelks.nu/misc/articles/bs.html">qui, integrale ed in inglese</a>):<br /><blockquote style="font-style: italic;">The contemporary proliferation of bullshit also has deeper sources, in various forms of skepticism which deny that we can have any reliable access to an objective reality and which therefore reject the possibility of knowing how things truly are. These “anti-realist” doctrines undermine confidence in the value of disinterested efforts to determine what is true and what is false, and even in the intelligibility of the notion of objective inquiry. One response to this loss of confidence has been a retreat from the discipline required by dedication to the ideal of correctness to a quite different sort of discipline, which is imposed by pursuit of an alternative ideal of sincerity. Rather than seeking primarily to arrive at accurate representations of a common world, the individual turns toward trying to provide honest representations of himself. Convinced that reality has no inherent nature, which he might hope to identify as the truth about things, he devotes himself to being true to his own nature. It is as though he decides that since it makes no sense to try to be true to the facts, he must therefore try instead to be true to himself.</blockquote><br />Passare dalla sincerità alla esattezza, dallo scetticismo alla concretezza: la fine del relativismo e la ricerca della concretezza e la tensione verso la verità: un'illuminazione. Sono forse entrato nel XXI secolo?<br /><br /><div style="text-align: center;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://rcslibri.corriere.it/catalogo/copertine/1700853.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 90px; height: 138px;" src="http://rcslibri.corriere.it/catalogo/copertine/1700853.jpg" alt="" border="0" /></a><span style="font-size:78%;"><span style="font-family: verdana;"><span style="font-style: italic;">Sopra</span>: la copertina dell'edizione italiana, edita da Rizzoli.</span></span><br /><br /></div>EU Law: Call for Papershttp://www.blogger.com/profile/15542180760902277666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-35428311.post-6307751446905516432007-08-01T20:06:00.000+02:002007-08-11T22:04:11.939+02:00Arte vera / arte finta<blockquote>"Citrullo Delegai [...] è da sempre amante dell'arte vera [...] combatte con felice acrimonia l'arte finta"</blockquote><blockquote></blockquote>Sta scritto qui accanto. Ma come distinguo arte vera da arte finta? Rispondo con questo esempio che è forse stupido, ma spero efficace.<br /><br /><div style="text-align: center;">~<br /></div><br />Il pane si fa con farina sale acqua e lievito; un pane fatto con questi ingredienti è pane vero: credo che questo non si possa obiettare. Se poi lo si cuoce in un forno a legna, ancora meglio!<br />Ma se sostituissimo un pizzico di farina con un pizzico di calce? E se invece ne sostituissimo una manciata? E se addirittura facessimo un intero pane di sola calce? Sarebbe ancora vero pane quello che cuoceremmo?<br />Personalmente, io un pane che abbia nella sua pasta anche soltanto un pizzico di calce lo considero una frode, pane finto. Posso anche mangiarne, ma finto resta: non trarrerei nutrimento da quella calce.<br />Si sostituisca adesso la parola farina con ispirazione bravura originalità passione, ciò che io ritengo gli ingredienti di un'opera d'arte vera: accettereste di sostituire uno di questi ingredienti con altri senza valore? E in che misura? Di quanta "farina" sentite di poter fare a meno nel vostro "pane"?<br />Come vedete forse il confine tra ciò che è vero e ciò che è finto, non è poi così soggettivo... almeno che mangiate allegramente bei panini di calce!EU Law: Call for Papershttp://www.blogger.com/profile/15542180760902277666noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-35428311.post-42438616252033418582007-07-01T01:03:00.000+02:002007-07-01T01:05:08.996+02:00Altra retrodatazioneStavolta la tardiva pubblicazione tocca alle fotografie scattate in uno dei luoghi più suggestivi di Napoli: il cimitero delle fontanelle.<br /><br /><a href="http://ilmecenatescroccone.blogspot.com/2007/05/alle-fontanelle.html"><span style="font-style: italic;">Alle fontanelle</span></a>EU Law: Call for Papershttp://www.blogger.com/profile/15542180760902277666noreply@blogger.com0