10 gennaio 2007

Televendite

non ho mai visto in tv così tante televendite di dipinti e opere d'arte in genere come queste ultime settimane natalizie. sono ovunque, peggio delle linee erotiche.
lo spettacolo è sempre uguale: sfondo grigio, un dipinto alla parete e davanti all'opera un tizio che farcisce il suo discorso con parole come maestro capolavoro oliosuttéla personale.
l'opera è spesso in secondo piano, talvolta quasi non si vede: come non contasse più di tanto. e l'inquadratura è ingombrata dall'urlante, che anzi si dispera e quasi pare aggredire il pubblico.
per spingermi all'acquisto egli ha come ultima e decisiva argomentazione quella dell'investimento.
questo teatrino almeno ha il merito di portare un po' di arte contemporanea nelle case.
ma quanta arte morta ha mercato solo perchè si dice sia un investimento?
comprare oggi a mille quello che domani o dopodomani, se non a maestro morto, varrà almeno il doppio del doppio. tutto domani però, per la gioia eventuale dei propri nipoti e pronipoti che potranno vendere quella-cacata-che-nonno-teneva-in-salotto e fare cassa: cosa non si fa per farsi benvolere dai posteri!

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