01 agosto 2007

Arte vera / arte finta

"Citrullo Delegai [...] è da sempre amante dell'arte vera [...] combatte con felice acrimonia l'arte finta"
Sta scritto qui accanto. Ma come distinguo arte vera da arte finta? Rispondo con questo esempio che è forse stupido, ma spero efficace.

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Il pane si fa con farina sale acqua e lievito; un pane fatto con questi ingredienti è pane vero: credo che questo non si possa obiettare. Se poi lo si cuoce in un forno a legna, ancora meglio!
Ma se sostituissimo un pizzico di farina con un pizzico di calce? E se invece ne sostituissimo una manciata? E se addirittura facessimo un intero pane di sola calce? Sarebbe ancora vero pane quello che cuoceremmo?
Personalmente, io un pane che abbia nella sua pasta anche soltanto un pizzico di calce lo considero una frode, pane finto. Posso anche mangiarne, ma finto resta: non trarrerei nutrimento da quella calce.
Si sostituisca adesso la parola farina con ispirazione bravura originalità passione, ciò che io ritengo gli ingredienti di un'opera d'arte vera: accettereste di sostituire uno di questi ingredienti con altri senza valore? E in che misura? Di quanta "farina" sentite di poter fare a meno nel vostro "pane"?
Come vedete forse il confine tra ciò che è vero e ciò che è finto, non è poi così soggettivo... almeno che mangiate allegramente bei panini di calce!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Segnalo http://www.smashingmagazine.com/2010/07/23/what-do-we-really-mean-by-art/?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+SmashingMagazine+%28Smashing+Magazine%29&utm_content=Google+Reader